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AFIDI: prevenire è meglio che curare

afide vectorCon l’arrivo delle belle stagioni e i primi raggi solari, così come noi vogliamo godere di tale evento così la natura esce allo scoperto. Ma questo aspetto nasconde un lato prettamente negativo, di fatti dopo i forti acquazzoni parassiti e infestazione fungine riempiranno il nostro giardino. Noi oggi parliamo un comune nemico alle nostre preziose amiche verdi: GLI AFIDI.

?Gli afidi come li riconosciamo?

Gli afidi raggiungono una lunghezza massima di circa 4 mm, possiedono un addome globoso e possono essere di tanti colori diversi. Sono tra i parassiti più devastanti che colpiscono le piantagioni nelle regioni temperate. Gli insetti alati sono particolarmente pericolosi per il raccolto poiché distruggono le piante molto più velocemente rispetto agli altri afidi.

Vi sorprenderete come queste piccole creature possano essere devastanti! Tanto per cominciare gli afidi possono essere con o senza ali. Solitamente, la prima generazione che cova dopo l’inverno è sprovvista di ali. Tuttavia, la presenza di più generazioni, può portare ad una mancanza di spazio sulla pianta ospite: questo innesca la nascita di una generazione di afidi alati in grado di migrare verso altre piante ospiti.

Tutti gli esemplari che nascono dalle uova invernali sono femmine. Durante la primavera e l’estate vedono la luce molte più generazioni di afidi femmina: queste possono vivere fino a 25 giorni, durante i quali ciascun esemplare è in grado di produrre fino a 80 nuovi afidi. La riproduzione primaverile ed estiva avviene in modo asessuato – senza la presenza di esemplari maschi.

?I sintomi che troviamo nella pianta:

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Gli afidi si nutrono di linfa floematica. Questo indebolisce la pianta e provoca uno squilibrio metabolico, l’arricciamento delle foglie e, in casi estremi, la caduta delle foglie stesse, il che influisce sulla quantità e qualità del raccolto finale. Gli afidi inoltre sono in grado di introdurre delle tossine nella pianta, alterando sistematicamente lo sviluppo di questa.

Inoltre come se ciò non bastasse la melata secreta dagli afidi rappresenta un terreno ideale per una varietà di funghi che formano una sorta di barriera sulla superficie della foglia, impedendo alla poverina di assorbire completamente la luce che la colpisce.

Ma ancora non abbiamo raggiunto l’apice dei suoi danni: L’afide è la colpevole della trasmissione di virus. Specialmente gli esemplari alati possono trasmettere decine di virus da una pianta malata a una sana in pochi secondi. Il problema è che non esiste nessun rimedio contro questi virus; per cui l’infezione di una pianta che non è tollerante o resistente al virus porta inevitabilmente ad un declino della produzione finale.

16019965903 c81f71672e b? Prevenire è meglio che curare!

Per tal motivo contro tale piaga quotidiana per le nostre piantine, bisogna anticipare per evitarne i rischi. Noi di Tecnowood possiamo consigliarvi al meglio attraverso i prodotti giusti e i passi più adeguati attraverso il nostro consulto. Ma per adesso consigliamo:

  • L’eliminazione delle erbacce che possono fungere da serbatoio per uova e insetti adulti
  • L’utilizzo di reti anti insetto (talvolta impregnate d’insetticida) per riparare le colture
  • La rimozione dei resti del raccolto
  • L’utilizzo di specie vegetali che possono fungere da serbatoio per i predatori (tecnica delle banker plants)

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